In questa lezione spiego la forma passiva con i verbi "venire" e "andare" usati come ausliari.
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Di seguito trovi il testo del video | Full English transcript
In questo video parlo della forma passiva dei verbi italiani e più precisamente dei verbi "venire" e "andare" usati come ausiliari per formare le voci passive.
Questa è una lezione di italiano per stranieri. In altre parole, questo è un video per chi capisce l'italiano e vorrebbe passare dal livello intermedio al livello avanzato.
Io sono luca e ti do il benvenuto sul mio canale.
Se hai imparato l'italiano come lingua straniera, ti consiglio vivamente di iscriverti e di attivare le notifiche, perché su questo canale pubblico regolarmente delle lezioni di grammatica italiana.
Nelle mie lezioni spiego per lo più cose che di solito non vengono insegnate ai corsi di italiano tradizionali. Come dicevo, le mie lezioni sono pensate per chi vorrebbe passare al livello avanzato e idealmente parlare l'italiano come i madrelingua.
Quindi allacciati la cintura di sicurezza e preparati a decollare verso il regno dell'italiano avanzato!
Come dicevo, in questa lezione volevo parlare dei verbi "venire" e "andare" usati come ausiliari per formare le voci della forma passiva.
Questo video è una risposta a una richiesta che mi aveva fatto qualche tempo fa uno degli iscritti al canale. Questa persona mi aveva chiesto se potessi spiegare la differenza tra "è considerato" e "viene considerato".
In questo video darò due risposte: una risposta breve e una risposta lunga.
La risposta breve è pensata per quelle persone che hanno soltanto 20 secondi di tempo e poi devono andare a salvare il mondo.
La risposta lunga, invece, è pensata per quelle persone che vogliono capire bene la forma passiva con il verbo "venire".
La risposta breve è questa: si può dire "è considerato" oppure "viene considerato". Non c'è nessuna differenza.
Per esempio, io posso dire: "Alessandro Manzoni è considerato il più grande scrittore italiano di tutti i tempi". Va be', si fa per dire. Era tanto per fare un esempio. Oppure potrei dire: "Alessandro Manzoni viene considerato il più grande scrittore italiano di tutti i tempi".
Che differenza c'è? Non c'è nessuna differenza. Come ausiliare posso usare "essere" oppure "venire". Il significato della frase non cambia.
Ora passiamo alla risposta lunga!
Prendiamo una frase qualsiasi. Per esempio: "Luca mangia il panino".
Ecco, in questa frase ho usato la forma attiva del verbo "mangiare". Volendo, potrei usare la forma passiva del verbo "mangiare" e dire: "ll panino è mangiato da Luca".
A livello logico non c'è nessuna differenza. Tra queste due frasi la differenza è soltanto a livello grammaticale. Fondamentalmente sono due modi diversi di dire la stessa cosa. Io posso usare la forma attiva e dire "Luca mangia il panino", oppure posso usare la forma passiva e dire: "ll panino è mangiato da Luca".
Comunque sia, come avete visto dagli esempi che ho fatto, di solito nella forma passiva si usa come ausiliare il verbo "essere".
Volendo, come ausiliare si può usare il verbo "venire". Quindi io, invece di dire "Il panino è mangiato da Luca", posso dire "Il panino viene mangiato da Luca".
Di solito il verbo "venire" viene usato con i verbi che indicano un movimento oppure un'azione di qualche tipo. E il verbo "venire" sottolinea proprio questo aspetto: che non si tratta di uno stato ma di un processo, di un'azione.
Tenete presente che comunque il verbo "venire" viene usato molto spesso al posto del verbo "essere" nella forma passiva. Quindi non si tratta di un uso ristretto, raro, poco comune - no, al contrario!
Ma attenzione! Una cosa importantissima! "Venire" si può usare come ausiliare soltanto coi tempi semplici. Non si può usare, per esempio, con il passato prossimo.
Con i tempi composti come il passato prossimo dovete usare per forza il verbo "essere". Quindi dovete dire per forza: "Questo computer è stato prodotto in Cina". Non potete dire: "Questo computer è venuto prodotto in Cina".
Quindi, ecco, "venire" si può usare solo con i tempi semplici.
Ma facciamo subito degli esempi concreti!
Per esempio, io potrei dire: "Questo computer è prodotto in Cina". Oppure potrei dire: "Questo computer viene prodotto in Cina".
Nel primo caso come ausiliare per formare la forma passiva ho usato il verbo "essere", nel secondo caso ho usato il verbo "venire".
Qual è la differenza tra queste due frasi? Non c'è nessuna differenza.
Un altro esempio potrebbe essere: "I biglietti sono venduti su Internet". Io potrei dire così, oppure potrei dire: "I biglietti vengono venduti su internet".
Di nuovo, il significato è lo stesso, semplicemente in un caso ho usato il verbo "essere", nel secondo caso ho usato il verbo "venire".
Ecco, io vi ho fatto degli esempi con l'indicativo presente, cioè con la forma passiva dell'indicativo presente.
Facciamo degli esempi con l'imperfetto!
Per esempio, riprendendo la frase di prima, io potrei dire: "Questo computer era prodotto in Cina". Oppure posso usare il verbo "venire" e dire: "Questo computer veniva prodotto in Cina".
Allo stesso modo io potrei dire: "I biglietti erano venduti su Internet". Oppure "I biglietti venivano venduti su Internet".
In generale in queste due frasi trovo che il verbo "venire" suoni molto meglio, quindi preferisco sicuramente la variante con "venire".
Questo dipende molto dal verbo. In questi casi abbiamo due verbi, "produrre" e "vendere" che indicano proprio un'azione concreta, un processo e quindi con questi verbi sta meglio il verbo "venire" come ausiliare.
Facciamo un esempio col futuro!
"Questo computer verrà prodotto in Cina". Io posso dire così, oppure posso dire: "Questo computer sarà prodotto in Cina".
Allo stesso modo io posso dire: "I biglietti verranno venduti su Internet" oppure "I biglietti saranno venduti su Internet".
Originariamente avevo pensato di parlare solo del verbo "venire" come ausiliare per la forma passiva. In realtà poi ho deciso di parlare anche del verbo "andare", perché comunque si usa in modo piuttosto simile.
La differenza è che il verbo andare aggiunge non soltanto il valore passivo ma aggiunge anche il valore di dovere.
Faccio subito un esempio! "Questo lavoro va finito entro le 4". Cosa significa? Questo lavoro deve essere finito entro le 4.
Oppure un altro esempio potrebbe essere: "Questa lettera va spedita oggi". Cosa significa? Questa lettera deve essere spedita oggi.
Oppure un altro esempio potrebbe essere: "Le proposte vanno presentate entro il 15 dicembre". Cosa significa? Le proposte devono essere presentate entro il 15 dicembre.
Un altro esempio potrebbe essere: "Il cancello va chiuso, non va lasciato aperto". Cosa significa? Il cancello deve essere chiuso, non deve essere lasciato aperto.
Quindi, come vedete, il verbo "andare" trasmette l'idea di dovere.
Una differenza importante rispetto al verbo "venire" è che con il verbo "andare" nella forma passiva non si può usare il complemento d'agente, cioè non si può indicare chi deve fare questa cosa.
Non si può dire: "Questa lettera va spedita oggi da Marco". Non si può dire "da Marco". Allo stesso modo, non si può dire: "Questo lavoro va finito entro stasera da noi".
Ma facciamo degli esempi con gli altri tempi!
Per esempio prendiamo l'imperfetto! io potrei dire: "Questa lettera andava spedita ieri". Cosa significa? Questa lettera doveva essere spedita ieri.
Oppure potrei dire: "Il cancello andava chiuso, non andava lasciato aperto". Cosa significa? Il cancello doveva essere chiuso, non doveva essere lasciato aperto.
Una cosa che ci tengo a sottolineare è che anche il verbo "andare" può essere usato solo nei tempi semplici, non si può usare nei tempi composti.
Per esempio, non può essere usato per il passato prossimo. Cioè per esempio non potete dire: "Il cancello è andato chiuso". Potete dire "il cancello va chiuso", che significa il cancello deve essere chiuso, ma non potete dire "il cancello è andato chiuso".
Non so se conoscete la costruzione DA più infinito. Quindi sostantivo più preposizione DA più verbo all'infinito. Ecco, diciamo che in un certo senso la forma passiva con il verbo "andare" è simile a questa costruzione.
Qui ti lascio la scheda di un video che ho fatto qualche tempo fa e in cui parlo proprio di questa costruzione. Se vuoi parlare bene l'italiano, mi raccomando dagli un'occhiata!
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