In questa lezione spiego una serie di parole ed espressioni collegate ai gatti che ti aiuteranno sicuramente ad ampliare il tuo vocabolario italiano.
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Di seguito trovi il testo del video | Full English transcript
In questo video spiego 32 espressioni e parole italiane collegate ai gatti.
Io sono Luca e questo video è per chi sta imparando l'italiano come lingua straniera.
Più precisamente, questo video è pensato per quelle fantastiche persone che capiscono l'italiano, ma non riescono a parlare l'italiano come vorrebbero. Mi riferisco in particolare a quelle persone che, quando parlano l'italiano, si rendono conto di non conoscere determinate parole.
Come dicevo, in questo video spiegherò 32 parole ed espressioni italiane che di solito non vengono insegnate ai corsi di italiano.
Questo video è una risposta a una richiesta che mi aveva fatto qualche tempo fa uno degli iscritti al canale.
Questa persona mi aveva chiesto se potessi parlare del vocabolario collegato ai gatti, cioè delle parole e delle espressioni che possiamo usare quando parliamo dei gatti. In particolare, questa persona mi aveva chiesto di parlare delle parole che vengono usate in italiano per indicare gli oggetti che si usano con i gatti.
Quindi in questo video spiegherò alcune frasi ed espressioni collegate ai gatti in generale e agli oggetti che si usano con i gatti.
Se non sei ancora iscritto o iscritta al canale, ti consiglio vivamente di iscriverti, perché su questo canale pubblico regolarmente delle lezioni di italiano per stranieri.
Nelle mie lezioni di solito mi concentro su cose che non vengono insegnate ai corsi di italiano.
Quindi, se vuoi migliorare il tuo livello e parlare l'italiano come un madrelingua, ti consiglio vivamente di iscriverti.
Detto ciò, passiamo al vocabolario collegato ai gatti.
Allora, innanzitutto diciamo che il gatto è un animale domestico. In Italia gli animali domestici più comuni sono sicuramente il cane e il gatto.
Questo tipo di animali, gli animali che vivono in casa, vengono definiti "animali domestici". Quindi "animali domestici" è il nome della categoria, è il plurale. Il singolare sarà "animale domestico".
Potete dire così, oppure potete dire "animale da compagnia". Diciamo che "animale domestico" è sicuramente più comune come variante. La maggior parte delle persone dice "animali domestici", qualcuno dice "animali da compagnia".
L'espressione "animali da compagnia" è molto interessante perché in questo caso la preposizione DA viene usata in modo piuttosto particolare.
In questo caso, infatti, la preposizione DA viene usata con valore finale. Cioè per indicare che una determinata cosa è adatta a una determinata funzione.
Per esempio in questo caso "animali da compagnia" vuol dire che questi animali sono adatti a fare compagnia.
Per esempio, se noi parliamo di cani, esistono vari tipi di cani. Ci sono i cani da compagnia, i cani da caccia, i cani da pastore, i cani da combattimento e i cani da guardia. Come vedete, in tutti questi casi viene usata la preposizione DA.
Che cos'è un cane da caccia? È un cane che viene usato per cacciare, è un cane adatto alla caccia.
Che cos'è un cane da pastore? È un cane che originariamente veniva usato per controllare le pecore, cioè veniva usato dai pastori.
Che cos'è un cane da guardia? È un cane che è adatto a fare la guardia a determinati luoghi.
Adesso non mi voglio dilungare più di tanto sulla preposizione DA usata con valore finale. Qualche tempo fa avevo fatto un video proprio su questo argomento. Se vi interessa, qua vi lascio il link.
Tra parentesi, di solito noi diciamo semplicemente "gatto". Il nome della specie propriamente sarebbe "gatto domestico". Quindi c'è l'aggettivo "domestico". Mentre invece il gatto che non vive negli appartamenti, nelle case, ma vive fuori, viene definito "gatto selvatico".
Questo per quanto riguarda, diciamo, la classificazione scientifica, no? Gatto domestico o gatto selvatico.
Se invece vogliamo dire che c'è un gatto che vive per strada e che non è di nessuno, possiamo dire che è un gatto randagio.
Stesso discorso per i cani: se c'è un cane che vive per la strada e che non ha un padrone, possiamo dire che è un cane randagio.
Il gatto fa parte di una categoria di animali che in italiano vengono definiti "felini". Quindi il singolare sarebbe "felino", plurale "felini". Quindi possiamo dire che il gatto è un felino.
Gli animali che fanno parte della categoria dei felini sono estremamente interessanti dal punto di vista linguistico.
Ho notato, infatti, che il 95% delle persone che studiano l'italiano come lingua straniera tende a sbagliare gli articoli. Quindi cogliamo un attimo l'occasione per ripassare i sostantivi usati in italiano per riferirsi ai vari felini.
Allora, per esempio, in italiano c'è "il leone", quindi sostantivo maschile. La femmina del leone si chiama "leonessa", "la leonessa". Quindi: il leone, la leonessa. Questa cosa di solito non la sbaglia nessuno.
Poi però in italiano c'è il sostantivo "tigre". In italiano diciamo "la tigre". Quindi questo è un sostantivo femminile. Quindi se diciamo "la tigre" è generico. Quindi ci tengo a sottolineare questa cosa. "La tigre" è generico, non vuol dire la femmina della tigre. Se volete indicare un individuo di sesso femminile, dovete dire: "la femmina della tigre" oppure "la tigre femmina".
Poi va be', c'è il sostantivo "leopardo" che non crea grandi problemi. Il leopardo.
Allo stesso modo il sostantivo "ghepardo", sostantivo maschile, "il ghepardo".
Ma poi c'è un'altra parola problematica che è "puma". Il puma in italiano è maschile. Questa è una parola piuttosto curiosa perché termina per A ma è maschile. Quindi in italiano diciamo: "il puma", "i puma".
Poi un'altra parola problematica è "lince". Questo è un sostantivo femminile. In italiano diciamo infatti "la lince", "le linci".
Poi va be', c'è anche il sostantivo "pantera" che di solito non crea problemi. "Pantera" è un sostantivo femminile: la pantera, le pantere.
Nei commenti qua sotto magari fatemi sapere se questi sostantivi vi hanno creato dei problemi in passato. Perché ho visto che veramente tanti, tanti stranieri che studiano l'italiano sbagliano il genere dei sostantivi usati per riferirsi ai felini.
A proposito, mi stavo quasi dimenticando! Nei commenti fatemi sapere cosa ne pensate del nuovo sfondo! Come vedete ho cambiato leggermente lo sfondo. Fatemi sapere qua sotto cosa ne pensate!
Comunque sia, ritorniamo ai gatti!
Un sostantivo che forse non conoscete è il sostantivo "artiglio". "Artiglio" è il singolare, "artigli" è il plurale. I gatti hanno gli artigli. Gli artigli sono delle specie di unghie. Quindi gli esseri umani hanno le unghie, i gatti hanno gli artigli.
Qual è la differenza tra gli artigli e le unghie? Be', gli artigli, come probabilmente sa chi ha un gatto, sono più affilati delle unghie. Quindi gli artigli sono taglienti e di solito hanno la forma di un uncino.
Tenete presente che molti italiani usano le parole "unghie" e "artigli" in modo intercambiabile. Secondo me le persone hanno le unghie, mentre invece i gatti, gli uccelli come le aquile, hanno gli artigli. Però molte persone dicono "le unghie del gatto" Quindi sì, non è un errore. Potete benissimo dire "unghie". Potete chiamarle "unghie", oppure potete dire "artigli".
Una particolarità degli artigli dei gatti è che sono retrattili. Molto probabilmente non conoscete questa parola. "Retrattili" significa che possono essere tirati indietro.
Non so se avete presente Wolverine, no? Anche Wolverine, se vogliamo, ha degli artigli retrattili. Lui non è che va sempre in giro cogli artigli tirati fuori. Quando gli servono, tira fuori gli artigli. E quando non gli servono più, perché ha fatto quello che doveva fare, cosa fa? Li tira indietro.
Poi, se avete un gatto, sapete che ogni tanto il gatto cosa fa? Si mette a grattare cogli artigli, colle unghie, determinati oggetti, un tappeto, un mobile, ecc.
Perché lo fa? Per affilarsi gli artigli. Oppure per affilarsi le unghie. Cosa vuol dire affilarsi le unghie? Vuol dire grattarle in modo che rimangano taglienti e affilate.
Tenete presente che alcune persone dicono semplicemente "farsi le unghie". Quindi se stanno parlando di un gatto, "farsi le unghie" vuol dire proprio questo, cioè affilarsi le unghie, affilarsi gli artigli.
Poi probabilmente conoscete il verbo "miagolare". "Miagolare" è il verbo che viene usato per indicare il suono che fanno i gatti. Più che il suono, il verso che fanno i gatti. Insomma, quel verso miao-miao. Ecco, in italiano usiamo il verbo "miagolare". Il gatto miagola.
Poi i gatti, a volte, quando sono contenti, felici o soddisfatti, fanno un suono piuttosto particolare, che in italiano viene indicato con l'espressione "fare le fusa". Quest'espressione va presa così com'è. Si dice per esempio: "Il gatto fa le fusa", "il gatto sta facendo le fusa". Non potete cambiare niente di questa espressione. Diciamo che è un'espressione fissa.
Avete presente, no? Quando il gatto respira in un modo piuttosto particolare. Ecco, in italiano diciamo che il gatto fa le fusa.
Allora, a questo punto parliamo degli oggetti collegati ai gatti.
Innanzitutto, come si chiama quella cosa che mangiano i gatti? In italiano si chiama "cibo per gatti". Quindi per indicare in modo generico le cose che mangiano i gatti usiamo la frase "cibo per gatti".
Fondamentalmente ci sono 2 tipi di cibo per gatti.
C'è la tipologia più comune, che viene definita "cibo umido", perché contiene della salsa, quindi è parzialmente liquido. Di solito è dalla carne di qualche tipo con della salsa. Ecco, questo è cibo umido.
E poi c'è il cibo secco, che invece sono delle specie di biscottini, croccantini, crocchette. Quindi è del cibo che non contiene salsa, è cibo secco, per l'appunto. Alcune persone per indicare questo tipo di cibo usano la parola "croccantini", altre persone dicono "crocchette", altre persone ancora dicono "biscottini". Insomma, avete capito a che tipo di cibo mi riferisco.
Il cibo secco di solito è messo dentro a dei sacchetti. Quindi sacchetti, pacchetti, o cose di questo tipo. Mentre invece il cibo umido può essere messo dentro a un contenitore che noi in italiano chiamiamo "bustina". Quindi "una bustina di cibo per gatti". Oppure in un altro tipo di contenitore che in italiano chiamiamo "scatoletta". Quindi "una scatoletta di cibo per gatti".
Quindi, quando voi andate al supermercato, potete comprare delle bustine di cibo per gatti, oppure delle scatolette di cibo per gatti.
Poi dentro queste bustine o scatolette ci possono essere vari tipi di cibo per gatti. Varie marche usano vari nomi, a seconda di come è tagliata la carne, a seconda di quanta salsa c'è dentro la bustina, oppure dentro la scatoletta.
Per esempio, alcune marche usano la parola "dadini". Cosa sono i dadini? Sono dei piccoli dadi. Per intenderci, questo è un dado. Un dadino è un piccolo dado. Quindi "dadini" fondamentalmente vuol dire piccoli cubi, cubetti.
Quindi non è che dentro la bustina ci sono dei dadi di questo tipo per giocare, no?
Due, ecco. Uno e uno.
Va be', ci sono dei cubetti. Quindi vengono chiamati dadini ma sono dei cubetti. Cubetti di carne e intorno c'è la salsa.
Altre marche usano parole come "patè", "mousse", "bocconcini", "filetti", insomma queste parole si riferiscono al tipo di carne che c'è dentro, a come è stata tagliata la carne.
Ecco, qui in alto magari vi metto il link della playlist che ho fatto e in cui ho messo tutti i video simili a questo, cioè i video dedicati al vocabolario in cui parlo delle parole e delle frasi italiane che usiamo per riferirci a determinati oggetti concreti.
Ho notato, infatti, che molte persone che hanno imparato l'italiano come lingua straniera hanno difficoltà, più che con la grammatica, con il lessico. Soprattutto per quanto riguarda le espressioni e le frasi usate per riferirsi agli oggetti concreti.
Ecco, qui vi lascio il link della playlist. Mi raccomando, datele un'occhiata!
(Outro del canale)
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