In questa video-lezione di lingua italiana per stranieri spiego una serie di parole ed espressioni collegate alla spiaggia. Qui trovi la prima parte della lezione.
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Di seguito trovi il testo del video | Full English transcript
Diciamo che sulla maggior parte delle spiagge c'è la sabbia, ma questo non vale per tutte le spiagge.
Infatti ci sono determinate spiagge in cui non c'è la sabbia, ma ci sono dei sassi. O, più precisamente, ci sono dei ciottoli. Quindi il singolare è "ciottolo", il plurale "ciottoli".
Questa dovrebbe essere la pronuncia corretta, ma molte persone dicono "ciotolo", "ciotoli". Quindi con una T soltanto.
Potete chiamarli sassi? Sì, potete chiamarli anche sassi se volete. Infatti molti italiani semplicemente dicono "sassi". Alcuni dicono "pietre", però sinceramente se uno mi dice "pietra" io mi immagino un sasso un po' più grosso, ecco. Propriamente questi sassi, cioè questo tipo di sassi, si chiamano ciottoli.
Si chiamano così perché il nome è collegato al fatto che questi sassi sono stati, come dire, levigati dal mare. Quindi hanno una forma arrotondata. Non hanno degli spigoli.
Ma l'oggetto più memorabile di tutti probabilmente è l'ombrellone. Se noi pensiamo alla spiaggia, ci vengono subito in mente gli ombrelloni.
Ovviamente la parola "ombrellone" è collegata alla parola "ombrello". Ombrellone originariamente era accrescitivo di ombrello. Quindi ombrello più il suffisso "one".
Oggi, però, queste 2 parole vengono percepite evidentemente come 2 parole completamente diverse. Nello specifico l'ombrellone è l'ombrello che si usa sulla spiaggia, l'ombrello è quello che si usa in tutti gli altri casi.
Cioè, non so bene come spiegarlo, ma è come se fossero due parole completamente diverse. Quindi fate attenzione a non usare la parola "ombrello" quando volete dire "ombrellone". Perché l'ombrello è quello che si usa per la pioggia. L'ombrellone è quello che si usa alla spiaggia.
A cosa serve l'ombrellone? L'ombrellone serve per fare ombra. Allora, diciamo che questo è un modo informale di esprimersi. Cioè "fare ombra". Perché cosa fa l'ombrellone? Fa ombra. Quindi vedete uso il verbo "fare".
Se volete proprio usare un verbo più tecnico, potreste dire che l'ombrellone proietta la sua ombra. Ma onestamente.... (voce fuori campo) .... nessuno parla così.
Ecco, diciamo che nel caso della parola "ombrellone" l'etimologia della parola è più chiara. Quindi si chiama ombrellone perché proietta l'ombra.
Ecco, con la parola "ombra" è meglio usare la preposizione A. Quindi possiamo dire: sedersi all'ombra, sdraiarsi all'ombra. Oppure, uno potrebbe dire: "Preferisco stare all'ombra".
C'è l'espressione "stare nell'ombra", ma vuol dire una cosa diversa. Vuol dire stare in disparte. Stare dove non si viene visti.
Perché si usa l'ombrellone? Perché sulla spiaggia il sole batte molto forte.
Come diciamo in italiano?
Diciamo che il sole picchia. Quindi usiamo il verbo "picchiare". Quindi se sentite qualcuno che dice: "Oggi picchia", vuol dire che il sole batte molto forte. Perché metaforicamente è come se ci colpisse sulla testa.
Un altro modo di dire che potete usare quando c'è un sole veramente molto forte è: C'è un sole che spacca le pietre. Che significa? Che il sole è veramente molto forte.
Per intenderci, il verbo "picchiare" viene usato quando c'è il sole che batte molto forte, di solito intorno a mezzogiorno. Cioè alle sei del mattino, anche se c'è il sole, non diciamo che il sole picchia.
Poi, ecco, per quanto riguarda il mare. Possiamo dire che il mare è calmo. Oppure possiamo dire che è mosso. O agitato. Potete dire in entrambi i modi. Sia "è mosso", sia "è agitato".
Veniamo poi a una parola molto interessante, che riguarda quel punto in cui praticamente le onde si infrangono sulla spiaggia. Quest'area, che è di dimensioni variabili, a seconda della riva, a seconda del tipo di spiaggia, ecc, viene definita con 2 nomi diversi. Tecnicamente uno di questi nomi sarebbe quello giusto. Ma diciamo che la maggior parte delle persone usa l'altro.
Il nome giusto per definire il punto in cui le onde si infrangono sulla riva sarebbe "battigia". Però diciamo che la maggior parte degli italiani dice "bagnasciuga".
C'è un aneddoto collegato a questa parola. Per l'appunto, in un celebre discorso, Mussolini ha detto proprio "bagnasciuga" e non "battigia". E questo discorso che aveva fatto poi è passato alla storia come "il discorso del bagnasciuga".
Ma effettivamente oggi nell'italiano contemporaneo mi capita raramente di sentire "battigia". Sento che comunque quasi tutti dicono "bagnasciuga".
Se ho capito bene, in realtà "bagnasciuga" in origine si riferiva a una cosa diversa. Cioè alla parte dello scafo delle navi che è sotto il livello dell'acqua. O meglio, alla linea che separa la parte dello scafo che è sopra il livello dell'acqua, e la parte dello scafo che è sotto il livello dell'acqua. Se ho capito bene. Non sono esperto di navi, quindi potrei anche sbagliarmi.
Poi, ecco, di solito intorno all'ombrellone ci sono gli asciugamani. Questi oggetti li potete chiamare asciugamani. Quindi il singolare asciugamano, plurale asciugamani. Che poi è lo stesso sostantivo che viene usato per indicare gli oggetti che si usano a casa, per asciugarsi il viso, le mani, ecc.
Potete usare questa parola e dire, per esempio: "asciugamano da mare", oppure "asciugamano da spiaggia". Oppure potete dire semplicemente "asciugamano" e tutti capiscono a cosa vi riferite. C'è anche chi dice "telo da mare". Quindi "telo da mare" e "teli da mare".
Poi sulla spiaggia spesso ci sono degli oggetti che noi in italiano chiamiamo "sdraio".
Allora, il sostantivo sdraio è molto interessante, perché è un sostantivo che termina per O, però è un sostantivo femminile. Perché in realtà è la contrazione di "sedia a sdraio". Quindi, originariamente era "una sedia a sdraio". Quest'espressione è stata contratta e oggi diciamo "una sdraio".
Quindi fate attenzione a questa parola, perché la maggior parte delle persone che studiano l'italiano in realtà poi la sbaglia e dice "lo sdraio", "gli sdraio" e così via. In realtà la forma corretta è "la sdraio", "le sdraio".
Un'altra cosa che vorrei precisare. Si dice /zdraio/ perché c'è una /D/ quindi la S diventa una Z. Quindi /zdraio/. Non /straio/. Perché poi è anche difficile da pronunciare.
Poi ci sono altre 2 parole di cui vi volevo parlare.
La prima è "lettino". Il lettino fondamentalmente è una cosa simile a una sdraio, solo che è più lungo. Il lettino chiaramente è diminutivo di letto. Però evidentemente indica un oggetto piuttosto diverso dal letto.
Quindi il lettino può essere sia un letto piccolo, per esempio il lettino dei bambini, sia quest'oggetto che viene usato alla spiaggia. Che di solito è richiudibile. Cosa significa? Che può essere chiuso.
Il lettino non va confuso assolutamente con il materassino. Il materassino è un oggetto completamente diverso. È un oggetto di plastica che può essere gonfiato. Quindi è gonfiabile. Quindi spesso si dice materassino gonfiabile.
Quindi, ecco, in italiano c'è il materasso, che è quello che si usa nel letto. E c'è il materassino che di solito è questo.
Poi, ecco, sulla spiaggia potete vedere anche delle sedie. Di solito queste sedie non sono come le sedie che si usano a casa. Di solito sono più piccole.
Quindi in italiano possiamo chiamarle seggiole, oppure seggioline. Possiamo dire "sedioline"? No, secondo me no. Secondo me in italiano non esiste la parola "sedioline". Il diminutivo di "sedia" è "seggiolina".
Di solito anche queste sono come i lettini, cioè sono richiudibili. Possono essere chiuse.
Ecco, spero che sia tutto chiaro e che questo video vi abbia aiutato a imparare qualcosa di nuovo sulla lingua italiana.
Qui in alto vi metto il link a un altro video che dovete assolutamente guardare, se volete arricchire il vostro lessico. Mi raccomando, dategli un'occhiata e nei commenti qua sotto fatemi sapere cosa ne pensate di questa fantastica camicia anni ottanta!
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