In questo video spiego 3 modi di dire italiani con la parola "pacchia" e come vanno interpretate frasi come "La pacchia è finita", "È finita la pacchia", "È proprio una pacchia", ecc.
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Di seguito trovi il testo del video | Full English transcript
Ciao a tutti, io sono Luca e questo meraviglioso video è pensato per chi sta imparando l'italiano come lingua straniera.
Mi riferisco sia a chi sta imparando l'italiano da autodidatta, cioè da solo, sia alle persone che stanno seguendo un corso di italiano, magari in una scuola di italiano oppure all'università.
In particolare, questo video è pensato per chi ha già imparato l'italiano di base e vuole migliorare il proprio livello imparando nuove espressioni utili.
In questo video, infatti, volevo parlarvi di alcune espressioni idiomatiche con la parola "PACCHIA".
Allora, fondamentalmente ci sono due tipi di espressioni con questa parola. Da un lato ci sono espressioni del tipo "Che pacchia!" (punto esclamativo). Oppure: "È proprio una pacchia! (punto esclamativo). Dall'altro, ci sono espressioni del tipo "È finita la pacchia!" (punto esclamativo).
Allora, la parola "pacchia" probabilmente non la conoscete.
Forse conoscete l'aggettivo "pacchiano", pacchiana","pacchiani", "pacchiane". Quest'aggettivo viene usato per indicare qualcosa di eccessivamente appariscente. Quindi qualcosa di cattivo gusto, qualcosa di volgare.
Poi c'è il sostantivo "pacchianata" che viene usato per indicare una cosa pacchiana. Quindi una cosa volgare, una cosa di cattivo gusto.
Di solito queste parole, "pacchiano" e "pacchianata", vengono usate per indicare qualcosa di volgare che non si può fare a meno di notare, ma, nel momento stesso in cui si nota, si pensa: Che cosa volgare! Che cosa eccessivamente appariscente!
Detto ciò, la parola "pacchia", il sostantivo "pacchia" usato nel modo che vi spiegherò, non c'entra più di tanto con il sostantivo "pacchianata" e con l'aggettivo "pacchiano". Quindi sono due cose diverse.
Il sostantivo "pacchia", infatti, viene usato per indicare una vita, uno stile di vita, molto piacevole, in cui fondamentalmente bisogna impegnarsi poco, non bisogna fare fatica e contemporaneamente si ottengono tanti benefici, tanti vantaggi. Insomma, una situazione molto piacevole.
Quindi capite che se, in riferimento a una situazione, io dico "Che pacchia!" (punto esclamativo), è come se dicessi:
"Che bello!"
"Che vita piacevole!"
"Che cosa piacevole!"
"Che situazione piacevole".
E quindi l'espressione "Che pacchia!" (punto esclamativo) viene usata per commentare una situazione di questo tipo. Una situazione piacevole in cui non c'è da fare fatica. In cui non bisogna impegnarsi più di tanto.
Per esempio, se voi siete abituati a svegliarvi, non lo so, alle cinque del mattino, perché dovete andare a lavorare, poi un giorno vi cambiano il turno di lavoro e non vi dovete più svegliare alle cinque, ma magari alle nove del mattino, se a voi questa cosa fa piacere, potete commentare dicendo: "Che pacchia!"
Che vuol dire: che bello! Non mi devo più svegliare così presto, mi posso svegliare più tardi. Per me è come se fosse una festa, questa cosa.
Un'altra variante del modo di dire potrebbe essere: "Certo che è proprio una pacchia!".
Che vuol dire: certo che questa situazione è proprio bella, è proprio piacevole perché non devo fare fatica, non mi devo impegnare più di tanto, è come se fossi in vacanza, diciamo.
Quindi la "pacchia", se vogliamo, è il contrario di una situazione difficile, faticosa, in cui bisogna impegnarsi veramente tanto.
Come vi dicevo, questo è un modo di usare la parola "pacchia". Poi c'è anche un'altra espressione, che di solito è: "La pacchia è finita!" (punto esclamativo). Oppure: "È finita la pacchia!" (punto esclamativo).
Questa frase grosso modo significa: è finita la festa! E di solito viene usata per riferirsi a una situazione in cui magari c'era qualcuno che si era abituato a non fare niente, ad avere dei vantaggi, dei benefici, senza doversi impegnare.
Ecco, se uno dice "È finita la pacchia!", vuol dire: è finito quel periodo, d'ora in avanti ti dovrai impegnare se vuoi continuare ad ottenere questi vantaggi, questi benefici. Come dicevo, in questo caso è simile a dire: "È finita la festa", "La festa è finita!".
Spesso questo modo di dire viene usato in riferimento a persone che magari ottengono delle cose gratis senza dover pagare e, se qualcuno dice "È finita la pacchia", significa: è finito il periodo in cui ottenevi queste cose gratis. Adesso se le vuoi dovrai pagare.
Non so se conoscete ill modo di dire "Quando il gatto non c'è, i topi ballano", no? Ecco, in un certo senso diciamo che la frase "è finita la pacchia" si riferisce al momento in cui torna il gatto.
Cioè, visto che il gatto non c'era, i topi facevano un po' quello che volevano. Poi torna il gatto e il gatto potrebbe dire "È finita la pacchia", cioè: Non potete più fare quello che volete.
Come dicevo, spesso "la pacchia" si riferisce al non lavorare, non fare fatica e ottenere dei vantaggi, oppure ottenere qualcosa gratis.
Volendo, nell'espressione "è finita la pacchia" il riferimento può essere al fatto che le persone facevano quello che volevano.
E quindi, per esempio, se voi lavorate in un'azienda, no? E avete un supervisore, diciamo, no? Chiaramente quando c'è il supervisore voi probabilmente lavorate meglio perché siete consapevoli che lui vi sta osservando o comunque che lui è lì nell'ufficio.
Se poi scoprite che magari questo supervisore deve andare in trasferta, cioè deve andare in un altro ufficio per una settimana, questa notizia probabilmente vi fa piacere. E potreste dire: "Hai sentito che Paolo va in trasferta per una settimana? Che pacchia!" Che significa? Che bello! Cioè: ci sarà da lavorare di meno, sarà come essere a una festa.
Allo stesso modo, nel momento in cui questo Paolo, il vostro supervisore, torna dalla trasferta, potete dire che per voi è finita la pacchia.
Ecco, questo è quanto e spero che questa espressione vi sia piaciuta!
Detto ciò, non mi resta che salutarvi. Alla prossima!
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